Verso le elezioni a Frosinone. Appello alla cittadinanza

Sabato 9 aprile ore 17,30, a Frosinone, largo Sant’Ormisda, centro storico, assemblea promossa da Rigenerare Frosinone e da La Tenda per una riflessione sulla partecipazione alle prossime elezioni frusinate.Di seguito l’appello alla partecipazione

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Care compagne e compagni  di viaggio, appartenenti o meno a partiti o liste cittadine,

Che parlare a Frosinone di politica fosse difficile è evidente sin dagli anni ’50. Che a Frosinone si continuino ad  assumere gli stessi comportamenti ad ogni campagna elettorale è un fatto.

Affrontare il tema di un rinnovamento del modo di fare politica indirizzandosi verso una partecipazione democratica ed etica è impossibile davanti alla forza del pragmatismo che afferma che sul passato, recente o remoto non c’è niente da discutere, valutare, considerare. Il futuro in questa città non si fonda sul passato, buono o cattivo che sia, ma su un eterno presente che rende tutti incardinati in ruoli passivi e ineluttabili.

I candidati non perdono tempo nell’enfatizzare idee per la città, programmi e candidati sindaco a iosa, che purtroppo gli abitanti della città non hanno avuto modo di condividerli e nemmeno apprezzarli: calati insomma dall’alto. L’impressione è che nemmeno chi cerca spazio per declinare le proprie scelte, abbia un reale ruolo all’interno delle coalizioni: è tutto deciso altrove e da ben altri gruppi di potere. Alcuno può pensare che il “nuovo” possa essere riproposto in queste condizioni, addirittura con gli stessi personaggi di venti anni fa o con le loro controfigure!

La città ha tutti gli indici in negativo, spesso in coda nelle classifiche nazionali, e questo non può salvare anche le vecchie amministrazioni di centrosinistra da una responsabilità. Certo si può guardare dall’angolo della conservatrice, spesso reazionaria, borghesia locale che anche contro l’erosione nel tempo dei propri interessi, decide, in questo infinito presente, di non voler cambiare e di autorappresentarsi nell’apparente benessere. Ma questo ceto in città diminuisce di numero. Va ad ingrossare le fila di quelli, tanti, precari e che non riescono a raggiungere fine mese. 1/3 dei cittadini, ¼ ? Comunque molti di più di venti anni fa. L’attuale Amministrazione ha sacrificato almeno 500 posti di lavoro stabili per il recupero del debito e con loro servizi e attività. Se pure battere la destra elettoralmente fosse l’unico motivo dell’agire politico, pur sommando le cartucce dei grandi elettori, come puntare alle migliaia di voti che mancano, che sono proprio quelli a cui restituire dignità, reddito, giustizia?

Dunque da quale angolo si vuole agire? Inseguendo i disegni degli industriali e speculatori sulla nuova cementificazione di altre zone, nell’inseguire lo “sviluppo”, tema nauseante, ricorrente dalla fine degli anni ’50, quando si doveva costruire l’Autostrada del Sole? Da allora fino ad oggi tra strade e palazzi quale altra idea politica ha attraversato la classe dirigente?

Qualcuno rimprovera che “bisognava muoversi prima per costruire un fronte etico”. Ma questo prima non esiste in un tempo politico organizzato solo per le elezioni, quando le iniziative culturali, politiche, sociali della “base”, impegnata ininterrottamente tra una elezione e l’altra, sono indifferenti ai più, se non offese e dileggiate, senza alcun riconoscimento, senza alcun protagonismo. Non a caso la mediocre classe dirigente è l’edera che senza soluzione di continuità occupa tutte le poltrone istituzionali e non.

Pragmaticamente non resterebbero quindi che scelte falsamente laiche, “mettiamoci d’accordo su alcuni punti, ma poi facciamo come ci pare”, e falsamente etiche, “venite con noi abbiamo facce nuove anche se con partiti vecchi e colpevolmente responsabili”, su cui si sta scivolando.

Ne esiste un’altra però. Quella che coloro, che spesso si incrociano in tante iniziative credendo di contribuire al miglioramento della vita dei cittadini, possano percorrere insieme, uscendo dalla ipocrisia e da questo accerchiante presente e volgano all’orizzonte con coraggio, cominciando proprio a parlare di quel futuro che Frosinone non immagina, quello dei grandi temi sul tappeto a livello mondiale: ambiente, pace, giustizia sociale.

E’ imperativo per tutti, per continuare a identificarci con lo spirito cittadino, coltivare la speranza di un cambiamento attraverso un lavoro politico: non si può rinviarlo ogni volta.

 

 

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