Rifiuti a Frosinone: Una giunta smemorata lascia spazio alla tariffa raddoppiata

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Il Consiglio di stato con sentenza N. 03030/2017REG.PROV.COLL. N. 09738/2016 REG.RIC. esclude dopo 10 anni di proroghe la Sangalli dalla gestione dei rifiuti a Frosinone, “per difetto del requisito di affidabilità morale ex art. 38, comma 1, lett. c), del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e per avere presentato un’offerta anomala”.

Non era bastata l’operazione Clean City con gli arresti tra cui il vicesindaco appena nominato; la condanna degli amministratori di fatto della società; il riaffidamento tramite un bando fotocopia; l’intervento di primo grado del Tar che bacchettava l’ente per le sue smemoratezze, ribadendo che la “moralità professionale” legata alle vicende giudiziarie dei componenti dello staff della società è un requisito essenziale; il servizio della raccolta svolto in  grave  violazione  della  disciplina  di  riferimento a cominciare dalla differenziata ferma dopo 10 anni di attività al 18%, con il costo raddoppiato delle bollette che dovevano coprire anche la quota di indifferenziato spedita alla SAF

Il Comune non si era accertato – nonostante REGOLAMENTO ANTI CORRUZIONE 2016/2018 AGGIORNATO al punto 2.1) evidenziasse L’identificazione del rischio: “I potenziali rischi, intesi come comportamenti prevedibili che evidenzino una devianza dai canoni della legalità, del buon andamento e dell’imparzialità dell’azione amministrativa per il conseguimento di vantaggi privati, sono stati identificati e descritti mediante: […]• ricerca di eventuali precedenti giudiziari (penali o di responsabilità amministrativa) e disciplinari che hanno interessato l’amministrazione negli ultimi 5 anni;….” –  della completa ed effettiva dissociazione dalla condotta penalmente rilevante, nonostante fossero stati commessi reati contro la pubblica amministrazione relativi a procedure di affidamento di contratti pubblici, in cui l’offensività dei fatti è particolarmente rilevante, al punto da dare luogo all’applicazione in sede di condanna ex art. 444 cod. proc. pen. della misura della confisca per equivalente per l’ingente ammontare di 10.745.912,00 euro.

Anzi forte di qualche acuto suggeritore la Sangalli ha tentato anche in sede di Consiglio di Stato di non lasciare la preda con la richiesta di sospendere il processo in attesa che la Corte di giustizia dell’Unione europea renda la propria decisione sul quesito formulato.

Dunque  se non fosse intervenuta l’opposizione della seconda arrivata, la Sangalli dopo tutto il disastro avrebbe potuto gestire in santa pace l’appalto per 5 anni, alla faccia dell’etica della politica e del ruolo del responsabile dell’anticorruzione del Comune… Una bella storia che dovrebbe solo concludersi con le dimissioni del conducente di quell’automobile nel cui sedile posteriore sedeva il vicesindaco arrestato.

Martedì 4 luglio alle ore 21 in p.le Vittorio Veneto, al fine di riportare al centro del dibattito politico alcuni fondamenti della nostra democrazia come il concetto di moralità e di giustizia, per ridiscutere il servizio di gestione dei rifiuti, sia localmente che territorialmente, LA TENDA invita le vecchie e nuove opposizioni in consiglio, i movimenti, le associazioni e i partiti, di vecchia e nuova generazione, ad un confronto pubblico mentre sono in dirittura d’arrivo per i cittadini €.10 milioni di pagamento della TARI ed è in programma una importante manifestazione sabato 8 luglio a Colleferro sull’ambiente e inquinamento.

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