Mario Messia candidato al Consiglio Comunale di Frosinone

Mario Messia di Alatri, ma candidato al Consiglio Comunale di Frosinone. E’ opportuno che tu ti presenti.

Mi chiamo Mario Messia, vivo ad Alatri dove sono nato 62 anni fa, anche se mio padre era un frusinate doc, Arnaldo Messia, molto conosciuto nel rione Giardino. Sottolineo che le elezioni di un capoluogo di provincia inevitabilmente coinvolgono anche i residenti in altri centri cittadini, in particolar modo in un centro come Alatri che, territorialmente, è diventato quasi un tutt’uno con Frosinone. Non sono nuovo alla politica, anche se non ho mai ricoperto ruoli istituzionali, perché fin da ragazzo ho militato all’interno del P.C.I., partito da me scelto soprattutto per l’attenzione ai problemi sociali e del lavoro, tema che mi ha sempre visto in prima fila a difesa dei più deboli.

Possiamo dire che è questa la motivazione che ti ha portato a candidarti per La Tenda, una lista che nasce da una lunga stagione di lotte in difesa del lavoro?

Indubbiamente. lo, al pari degli amici di Frosinone che hanno dato vita a questa coraggiosa iniziativa, provengo dalla stessa, drammatica esperienza della famigerata Società Multiservizi, esempio emblematico di quello che è la cattiva politica, che, in totale disprezzo dei più elementari e fondamentali diritti dell’individuo, ha prima sfruttato e poi trascinato, con arroganza e superficialità, intere famiglie in una drammatica situazione. E, nonostante tutto questo, a tutt’oggi, i veri colpevoli di un fallimento annunciato non sono individuati, tantomeno puniti.

La mia candidatura, oltre al fattivo contributo sul programma, vuole anche rappresentare un gesto di solidarietà nei confronti dei colleghi di Frosinone, e soprattutto dell’eroico, fraterno amico Paolo lafrate, persona preparata, qualità sempre più rara, corretta e ancor più garante di una visione giusta e solidale del vivere civile.

E quale è il motivo conduttore del tuo programma politico?

Sono imbarazzato nel darti la risposta, per un motivo molto semplice, perché devo dire che, in questo contesto politico, ci ritroviamo a lottare per l’affermazione di principi che in una società giusta, dovrebbero essere scontati e semplicemente applicati, e non rincorsi come chimere. Sto parlando della necessità di un programmazione politica che, in un momento sociale quale quello attuale,deve necessariamente dare priorità alla soddisfazione delle esigenze primarie dell’individuo, amministrando come si diceva una volta da “buon padre di famiglia”, sto parlando dell’affermazione della legalità in ogni atto politico e amministrativo, sto parlando del rispetto delle regole , del rispetto a cui ha diritto ogni singolo cittadino, in considerazione delle sue aspettative e della speranza di una vita dignitosa che solo il lavoro può dare. Troppo poco si è fatto in questo senso, anzi molto si è fatto in senso contrario; quando una classe politica non si adopera nemmeno per garantire l’applicazione delle sentenze di un Tribunale, anche nel rispetto del proprio codice di correttezza, questa stessa classe politica non ha il diritto di pretendere considerazione e conferma. Non ha il diritto di rappresentare le stesse persone che ha umiliato e calpestato, negando loro quel lavoro a cui avevano sacrosanto diritto.

E questo desiderio di giustizia dove ritieni che sia più urgente applicare?

ln tutti i temi dell’emergenza sociale : lavoro, casa, assistenza, famiglia, ambiente, mobilità, benessere collettivo.

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