Le mani dell’operaio

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UNA COSA BELLISSIMA!

E’ una cosa bellissima quella che mi sta capitando! Ho sempre pensato fortissimamente e cocciutamente che il lavoro cosiddetto “intellettuale” non abbia il primato su quello “materiale”: siamo tutti “lavoratori”, ciascuno per la sua parte e per le sue competenze. La distinzione tra “professione” e “lavoro” non l’ho mai sopportata, tantomeno condivisa. Ciascuno mette la sua piccola pietra per costruire la casa del bene comune, con pari dignità.
Ma c’è dell’altro: c’è la mia anima che è la parte di me tutta mia che non deve rendere conto a nessuno semplicemente perché non fa male a nessuno. In quella parte è “il lavoro” che vince, non “la professione”. E stare in mezzo ai “lavoratori”, per uno come me che ha le mani sempre bianche, è bellissimo!
Essi col sorriso sulle labbra e sotto il sole o con la pioggia sanno montare, per esempio, una Tenda, cosa che a me riesce molto difficile se non altro per le mie due ernie del disco. Non si lamentano mai e con me parlano poco perché a me non hanno molto da dire. Forse mi ritengono anche un po’ superficiale ma quanto, quanto riescono a darmi! Gente essenziale, da “essenza”!
Ho voluto mettere una vecchia foto del Dopolavoro di Bronte, per ricordare a tutti che neanche Garibaldi e Bixio, che gli hanno sparato addosso, sono riusciti ad annientare i lavoratori. I lavoratori vincono sempre, perché vince il lavoro: punto!
Forza ragazzi, sotto la Tenda ci siamo tutti e tra un po’, guarda un po’, dovremo comprarne anche una più grande ;-)!
Fabio Fiorletta

Le mani dell’operaio

Dice il Signore a chi batte
alle porte del suo Regno:
Fammi vedere le mani;
saprò io se ne sei degno.
L’operaio fa vedere
le sue mani dure di calli:
han toccato tutta la vita
terra, fuochi, metalli.
Sono vuote d’ogni ricchezza,
nere, stanche, pesanti.
Dice il Signore: Che bellezza!
Così son le mani dei Santi!

Renzo Pezzani

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