La dialettica e le frustrazioni

In un vero e proprio clima di festa è stato celebrato il primo consiglio comunale di Frosinone dell’era II di Ottaviani. Un clima da “La cité est moi” della ringalluzzita maggioranza, nel quale l’opposizione ha fatto fatica a individuare quell’ambito politico precipuo del ruolo del consigliere, rimanendo spettatrice.

L’incipit non poteva tradire le attese da parte di un pavoneggiante sindaco in vena di scomodare la dialettica hegeliana, che purtroppo si ferma sempre alla tesi – la sua – e non arriva mai alla sintesi in quanto non riesce a tenere conto dell’antitesi….  Superato lo sfoggio “narcisistico”, il poliedrico sindaco tornava al suo tono solito, da avvertimento, quello che prima di qualsiasi proclama politico gli viene naturale – bontà sua – rimbrottando qualcuno che ha fatto eccessi di violazione dei precetti dell’ordinamento nella campagna elettorale, di cui si occuperà la magistratura.

Con la logica di guardare il parabrezza e mai lo specchietto retrovisore, durante le elucubrazioni sulla sensibilità alta e profonda dell’incarico pubblico, rispettoso delle istituzioni e delle cittadinanza, ci si è dimenticato, tanto per non andare lontano, che il Consiglio di Stato aveva bacchettato pesantemente l’Amministrazione nel giudizio sull’assegnazione dell’appalto dei rifiuti. L’obbligo di un clamoroso cambio, quello più oneroso per il comune,  dopo un decennio di gestione del servizio senza gara da parte di Sangalli, di cui gli ultimi 4 anni in proroga alla faccia della moralità professionale, continuamente richiamata dalla magistratura ordinaria e amministrativa, ma la evidentemente troppo alta e profonda sensibilità ha mancato di cogliere. E in questo contesto scompaiono anche gli eccessi di tariffe che vedono i cittadini impegnati a pagare €10 milioni di Tari proprio per l’inefficienza di una società e della incapacità dell’amministrazione di far applicare i capitolati di appalto.

Ma che la maggioranza non tenga conto di queste cose è chiaro oramai da anni. Anzi Ferrara, per sfoggio interventista destrorso alla Mimmo Fagiolo,  propendeva, chissà perché,  contro la casa popolare agli “immigrati”, prendendosela paradossalmente contro regolamenti comunali. Il tema non era proprio atteso ma evidentemente quando si può si deve subito far capire agli avversari e ai cittadini da che parte si è: non dalla parte della moralità pubblica, sia chiaro, ma su quella della leggerezza etica che un consigliere comunale avrebbe obbligo di ripudiare  – Monito per i migranti che hanno votato questa Amministrazione!

Chi manca è ancora l’opposizione che preferisce avere un profilo basso! Vuoi che sia il primo giorno di … scuola, vuoi per il timore che il ‘professore’ incute.. Ma le giustificazioni non valgono… Non è ammesso che dopo un’aspra campagna elettorale, dopo che anche Magliocchetti richiamava l’importante ruolo da protagonisti dei consiglieri, gli oppositori (o minoritari) si siano eclissati!

Cristofari, che ancora non decide da quale parte stare…; Savo capogruppo della lista Cristofari  dopo essere stato grande elettore di Ottaviani per un quinquennio; Pizzutelli che si immagina prossimo candidato sindaco scomodando l’Europa; Venturi che chiarisce la disponibilità della “minoranza” costruttiva respingendo una logica di opposizione – Ma al di là dei significati, richiamare la vicenda rifiuti, con la Sangalli e la Tari, quando ha insistentemente parlato di ambiente, sarebbe stato di minoranza o di opposizione? Boh!

In ogni caso i segnali del PD e il PSI non diradano le nebbie della confusione del loro ruolo in consiglio di cui si ha memoria nell’ultima consigliatura: alla scelta del presidente del consiglio votano scheda bianca, -immaginando un inutile e deleterio accordo? – , anziché lottare convintamente contro la nomina del consigliere Piacentini. Non sanno che i gemelli del gol sono affiatatissimi e che faranno di tutto per limitare la democrazia del consiglio l’uno facendo le veci di consigliere, assessore, segretario e quant’altro, l’altro limitando i tempi e i temi su cui ci si può misurare… Vista l’esperienza di forte limitazione democratica dei passati 5 anni dove la minoranza – e non si poteva proprio chiamare opposizione, visto che il regolamento comunale dei “due consigli” è stato votato da tutti – non è stata messa in condizioni di esprimersi al meglio proprio per la tenaglia sindaco-presidente del consiglio, il centrosinistra avrebbe potuto almeno seguire la strada dei 5stelle e di Frosinone in Comune nel fronteggiare la maggioranza… E forse sarebbe stato opportuno e appropriato che quest’ultimi avessero, con un atteso intervento, spiegato le loro posizioni politiche….

La consiliatura è lunga, le vicende saranno tante, però una chiarificazione è d’obbligo, almeno per chi vuole fare opposizione rispetto a chi vuole fare minoranza. Il dibattito politico deve salire di intensità, deve uscire dai parametri del giudizio sulla buona amministrazione e tornare sui temi della politica decisivi per la città e i cittadini.  I consiglieri, almeno quelli nuovi, hanno casa in quell’assise, nessuno gliela può togliere. Devono trovare con coraggio e determinazione quello spazio di affermazione delle politiche per i beni comuni e per la democrazia e per la dignità dei cittadini, e lo devono fare coinvolgendo la cittadinanza sempre e comunque. … E se sarà opposizione i cittadini daranno conforto…

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