La “classe dirigente che è capace di battere i pugni sul tavolo”

Carissimo consigliere di opposizione,

domani è il 2 agosto. In Italia in questa data a Bologna si ricorda la tragica giornata del 1980, dove un attentato terroristico dilaniò la stazione e 85 vite .

In questa vicenda si è impigliata, a tanti anni di distanza, anche la nostra città, quando l’attuale Amministrazione, che chiameremo con le stesse parole del sindaco “classe dirigente che è capace di battere i pugni sul tavolo”, ha reputato concedere importanti spazi sia economici che “pedagogici” per uno degli autore di quella strage, Luigi Ciavardini, condannato l’11 aprile 2007 la seconda sezione penale della Suprema Corte, accogliendo la richiesta della Cassazione e dichiarando inammissibile il ricorso dell’imputato, confermando la sentenza della sezione minori della Corte d’appello di Bologna, a 30 anni di reclusione per la strage di Bologna.

Dopo l’insediamento la prima Giunta Ottaviani stringeva accordi, con det. 282 del 18/7/12 , con la Casa Circondariale, il 20/3/13 con det.120, con particolari cooperative e associazioni, (l’Associazione Gruppo Idee, la coop. Essegi, la coop. Agro Romano), per, allora, la gestione di alcuni servizi, verde del comune e il verde e fornitura pasti e di attività sportive del carcere. Protagonista tra questi era il condannato per strage Luigi Ciavardini, accolto non come semplice operatore di attività di reintegrazione sociale attraverso il lavoro, ma come animatore di iniziative culturali e sportive per bambini – , con la piena ospitalità della “classe dirigente che è capace di battere i pugni sul tavolo”, che ha sempre preferito glissare e non giustificare le proprie azioni.

Oggi la coop.Essegi si è allargata passando a gestire direttamente (attraverso affidamenti o manifestazioni d’interesse) la manutenzione, la viabilità ed il verde, dello stesso Comune di Frosinone per un totale, ad oggi, di ca.€.500,00 mila. I servizi sono ancora in esser, con la particolarità che i salari dei lavoratori viaggiano tra €.300 e 500!

Tutto ciò è accaduto nonostante le vicende a dir poco dubbie sulla Casa Circondariale di Frosinone, alla luce delle indagini su mafia-capitale.Tutto ciò è accaduto nonostante le continue denunce di lavoratori estromessi dal loro lavoro per far posto alle cooperative sociali di cui alcune hanno avuto gli amministratori condannati a seguito delle inchieste su mafia-capitale.

Tutto nel silenzio delle istituzioni e della Prefettura di Frosinone, che avrebbe dovuto avere proprio quel ruolo etico di difendere il “rispetto della legalità”, alzando un muro contro l’illegalità e sulla incompatibilità di alcune situazioni.

Invece il 31 luglio la Prefetta, seduta sulla stessa sedia che la vide salutare il suo arrivo a Frosinone, è stata insignita della cittadinanza onoraria, travolta dagli onori! Quella sedia occupata nel dicembre 2013 fino ad alcuni giorni prima dal vicesindaco che nonostante sedesse “nel sedile posteriore” era assente perché arrestato per tangenti. Forse qualcuno pensò che la Prefetta avrebbe potuto trovare un altro momento per salutare la città di Frosinone e la sua impareggiabile “classe dirigente che è capace di battere i pugni sul tavolo”.

Lo conferma, il 31 luglio, l’introduzione del Capo: è stata soprattutto prefetto di Frosinone città e, aggiungiamo noi, con notevoli riguardi per la “classe dirigente che è capace di battere i pugni sul tavolo”. Non a caso l’unica vicenda citata di intervento a favore della città sia stata quella calcistica, quella dove il governo cittadino ha messo un’opa. Quel calcio che non solo è arma potente di distrazione di massa, soprattutto a Frosinone, ma è anche motivo di generale impoverimento. Tutti i soldi dei mutui per migliorare la città sono stati spostati sull’unica grande opera cittadina!

E non solo. Ma ciò è avvenuto durante il periodo di “riequilibrio finanziario” dove i cittadini, sempre loro, sono chiamati a chiudere un buco di decine e decine di milioni di euro  con un impegno annuo di €.1,4 milioni annui fino al 2022 e poi con più di  €.900,00 fino al 2045. Dove le spese sarebbero dovute essere parsimoniose e oculate perché i cittadini avevano tutte le tasse al massimo e tanti servizi chiusi e quelli nuovi a pagamento!

Forse è giusto osannare questa pura magia, con la quale ci si è riusciti a dotare di un impianto sportivo dove già ve ne era uno costruito con i soldi dei cittadini già impegnati a pagare debiti!

L’alto tasso di disoccupazione, il basso tasso di occupazione, la metà delle famiglie sotto la soglia di povertà, le fallimentari politiche di integrazioni, le scuole senza sedi idonee, senza palestre, di cui si paga lautamente la mensa e il trasporto; lo sport, quello vero per i giovani, scomparso o disintegrato: il ciclo dei rifiuti per il quale i cittadini pagano il doppio (€.9 milioni) a fronte di una differenziata al 15%; l’inquinamento record della città; una speculazione edilizia che non ha mai fine, la gravissima situazione della gestione del servizio idrico, sono cose che non hanno destato alcuna riflessione né il 31 luglio né mai da parte delle istituzioni locali e governative che anzi si compiacevano del giocattolo chiamato calcio.

Ma ancora una volta non si rimane perplessi solo dell’azione della “classe dirigente che è capace di battere i pugni sul tavolo”. Si rimane perplessi, cari consiglieri, della silente compiacenza, stavolta addirittura a mano alzata, senza riflessione, senza interventi…. Ancora una volta quindi passa la narrazione distorta di chi comanda che si esenta dalle responsabilità politiche passate, occupando il presente con una forte spinta alla colpevolizzazione di chi ha posizioni diverse, solitamente più esposte come poveri, disoccupati, precari, migranti, stranieri…

Manca una lettura, una idea su come interpretare questi anni e come forse  superarli. Manca un paradigma dal quale partire e sul quale i cittadini possano condividere un orizzonte possibile di cambiamento. …Se mai ovviamente ci fosse una distonia.

Saluti da La Tenda

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