“Grigio Frosinone”

Quando si tocca il fondo, la spinta a risalire il baratro dovrebbe essere più forte. Ma non per l’attuale amministrazione che non ha scalato nemmeno un gradino. Ultima era a inizio mandato e ultima è alla fine.
Infatti anche per il 2016, il Sole 24 Ore – nella sua celebre classifica sulla Qualità della Vita – relega Frosinone nelle retrovie. Allo stesso modo Legambiente, in quella sull’inquinamento dell’aria, piazza Frosinone stabilmente tra gli ultimi posti.
Dalla Giunta Marini in poi, questo complesso problema che riguarda ambiente, salute, mobilità, sicurezza è stato risolto con un semplice strumento: le domeniche ecologiche, spesso accusate come una vera e propria imposizione dall’alto. Che purtroppo non hanno sortito l’effetto sperato se non quello di aver aggiunto una nuova tonalità di colore: il “grigio Frosinone”. Grigio come l’inquinamento, grigio come l’umore.
Visti i continui fallimenti dell’attuale giunta, non sarebbe forse il caso di affrontare veramente la questione?
Se vogliamo invertire la tendenza, ognuno di noi può fare qualcosa. Ma cosa, concretamente?
Migliorare la qualità della vita riguarda tutti: dobbiamo imparare a progettare insieme gli interventi strutturali per risolverlo. Dobbiamo ridisegnare la mappa urbanistica – tra pieni e vuoti, tra costruito e verde, tra buone pratiche e dispositivi tecnologici – secondo le reali esigenze di chi abita Frosinone. E dovremmo comportarci più responsabilmente gli uni nei confronti degli altri e poi nei confronti della città.
Il piano di riassetto del territorio che abbiamo in mente parte da una progettazione condivisa con ogni singolo cittadino, comitato, associazione. Vogliamo mettere l’orecchio per terra. E coinvolgere anche gli studenti di ogni ordine e grado, perchè il cantiere più grande è quello del loro futuro e devono poter partecipare. Un programma a tappe, diluito in 5 anni, priorità dopo priorità, che sappia coniugare la sostenibilità ambientale con la coesione sociale.
Le soluzioni da adottare sono tante (trasporti pubblici, riqualificazione energetica, piste ciclabili, verde attrezzato) ma servono a ben poco se vengono imposte dall’alto. Non resta che partire dal basso, da quegli ultimi posti in cui Frosinone è confinata e risalire gradino dopo gradino, rinnovando il patto sociale tra amministrazione e amministrati.
E tu, sei disposto a migliorare la tua città?
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