Contro l'”Autonomia differenziata”

Come è noto il Consiglio dei ministri ha approvato, in via preliminare e quindi non definitiva, il testo di legge proposto dal ministro Calderoli sull’autonomia differenziata, lo scorso 2 febbraio.

La “secessione dei ricchi” non è quindi uno slogan polemico, ma l’esatta definizione dei processi economici che sottendono al progetto di autonomia differenziata, che peraltro significherebbe anche la fine di fatto del contratto collettivo nazionale di lavoro.

Un altro errore sarebbe quello di concentrare tutta l’attenzione sul disegno di legge Calderoli. Anche se questo non ci fosse, o venisse modificato o addirittura cancellato, l’autonomia differenziata si potrebbe fare lo stesso attraverso l’intesa fra il governo e le singole Regioni interessate, presentando al Parlamento una legge preconfezionata da ratificare senza entrare nel merito delle norme contenute. Infatti la sciagurata modifica costituzionale del 2001 lo prevede.

Per bloccare il progetto di autonomia differenziata bisogna quindi cambiare buona parte del Titolo V della Costituzione, in particolare agli articoli 116 e 117. E’ quanto si propone di fare la proposta di legge di iniziativa popolare di revisione costituzionale.

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Si invitano tutti a firmare le proposte di legge di iniziativa popolare contro l’autonomia differenziata  Cliccando sul link (http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/raccolta-firme-proposta-di-legge/) oppure direttamente sul link https://raccoltafirme.cloud/app/user.html?codice=CDC si aprirà una scheda che dovrà essere compilata. A quel punto riceverete una mail dalla piattaforma in cui troverete il testo della Proposta di Legge costituzionale e la scelta dello strumento per apporre la firma. Quindi la firma verrà registrata e si provvederà a richiedere al Comune di residenza del firmatario il certificato elettorale che va accompagnato alla firma digitale.

Si allegano proposte di ODG presentate a Comune di Barletta, Bologna, ModenaNapoli, che possono essere riprese e presentate nei comuni, invitando a inoltrarli ai consiglieri comunali

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