I lavoratori Multiservizi vincono ancora

La lunga vertenza tra comune/cooperative vs lavoratori multiservizi conferma la ragione di questi ultimi: anche l’ultimo lavoratore è riammesso al suo posto di lavoro, escluso dal 2013.

Il prossimo primo aprile Gerardo S. riprenderà il suo posto di lavoro presso i servizi cimiteriali gestiti dalla cooperativa Barbara dal 2019,dopo una lunga battaglia durata 10 anni, quando l’Amministrazione in carica decise lo spezzatino e l’allontanamento di centinaia di lavoratori dalla Multiservizi, con la conseguente epica lotta di piazza, politica e di tribunale. Ricordate La Tenda?

Lunghe vertenze tra piazza e tribunali, accompagnati dagli indefessi e invincibili avvocati Loredana Di Folco e Luca Esposito, dediti ad un’opera certosina e paziente di ricostruzione delle ragioni dei lavoratori (più di 60) tutti tornati al lavoro oggi.

In verità Gerardo aveva già vinto la causa nel 2015, ma le cooperative che dovevano riassumerlo e l’Amministrazione facevano muro per non riconoscere le sentenze del tribunale. Le cooperative hanno sempre finta di niente davanti alle sentenze, mostrando disprezzo per i lavoratori a cui era stato tolto d’imperio il proprio posto. Queste sedicenti società hanno piegato la testa solo davanti alla minaccia di sollevare la questione del passaggio degli appalti, colpevolmente consentito dall’Amministrazione,  di mano in mano tra diverse società, di cui il dubbio che fossero sempre le stesse era venuto un po’ a tutti. Guardacaso davanti a tale minaccia tutte le cooperative hanno immediatamente ripreso i lavoratori, nonostante fossero tenute a reimpiegarli anni prima.

Pur potendo dire che si aveva ragione da vendere nel criticare le scelte del 2013, c’è poco comunque da gioire. Gli ultimi 10 anni di Amministrazione lasciano pesanti situazioni e strascichi per una parte consistente della città. Gli appalti per i servizi perdono ¾ del loro impegno economico trascinando centinaia di lavoratori in una situazione reddituale che va da 86 euro a 500, non di più. Eppure le cooperative hanno gestito più di 17 milioni di euro dal 2013, e i servizi oggi quasi inesistenti e ovviamente mediocri.

Rimane sorda l’istituzione governativa come la Prefettura che per decine e decine di volte è stata richiamata sui dubbi sulla gestione dei servizi, quando a Frosinone sono arrivate le coop, di cui alcune interdette per mafia/capitale a Roma e, invece, operanti a Frosinone. Sorda è rimasta la giustizia quando è stato illustrato il circo degli affidamenti, delle manifestazioni d’interesse, delle proroghe, della fuga delle cooperative, dei passaggi di ramo d’azienda, un vero dizionario sulla allegra gestione di servizi pubblici.

E non finisce ancora. Siamo in attesa che l’ultima affidataria del verde, BWR SERVICE S.R.L.S. riassuma i lavoratori fermi dall’inizio dell’anno. Come è avvenuta la selezione di questa società? E di quella precedente? A qualcuno interessa?

Avvocati Luca Esposito (in cravatta) e Loredana Di Folco (al centro)
Gerardo Santoro
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